La parola massaggio deriva dal greco “masso” (impastare, maneggiare). I benefici fisici e psicologici di questa pratica sono stati riconosciuti fin dall’antichità, tanto che si può senz’altro affermare che l’arte medica abbia avuto inizio proprio col massaggio. Le prime testimonianze scritte risalgono al 2700 a.C.. In Egitto invece esistevano i massaggiatori di corte, schiavi, che massaggiavano i piedi dei reali, in una sorta di rito religioso e divinatorio. Omero per quanto riguarda la Grecia invece, parla del massaggio come tecnica per recuperare le forze del guerriero. Ippocrate consigliava l’anatripsis come terapia fisica. Sono i Greci dunque a specializzare il massaggio nella cultura occidentale: da una parte il massaggio sportivo, legato alle esibizioni e ai giochi; dall’altra il massaggio curativo, connesso al benessere e alla medicina. La storia dell’arte del massaggio è parte integrante della storia e della cultura dell’antica Roma. Essenziale anche per i romani, il massaggio diventa tappa fissa per chi si reca alle terme, dove quest’arte viene proposta per le cure di bellezza. Galeno, medico di Marco Aurelio, scrisse sul massaggio una nutrita serie di testi. Giulio Cesare, che soffriva di epilessia, teneva sotto controllo emicranie e nevralgie mediante il massaggio. Durante il Medioevo, invece, l’arte del massaggio viene messa da parte. Ogni forma di palpazione del corpo viene considerata peccaminosa. Un periodo buio dunque. Il massaggio risorge solo durante il Rinascimento, per poi crescere in popolarità durante il XVII secolo grazie all’intervento di Henrik Ling, medico svedese, che decise di codificare le diverse tecniche di massaggio esistenti. Verso la fine del XIX secolo, l’arte del massaggio cominciò a essere utilizzata pressoché regolarmente come trattamento medico.